Costretta a casa dai famosi mali di stagione, inganno il tempo dedicandomi allo zapping. Finisco su Verissimo, fortunatamente quasi alla fine, e trovo una sigla meravigliosa: Carlo Rossella riceve e legge una lettera da tale Saverio, il quale gli scrive che ha un problema. Tralasciando il fatto che anch'io ho avuto e mi capita ancora di avere dei problemi, ma non vedo perché dovrei confidarmi con Rossella (ora che ci penso c'è pure chi in un settimanale femminile chiede consigli a Fede), il dilemma in questione è che l'autore della missiva ha 61 anni, ma non è indifferente al fascino delle giovani donne(!). Caro Saverio, se avessi scritto a me, ti avrei detto che non ci vedo niente di strano, che pure quando avrai 80 anni, le giovani belle donne probabilmente continuerai a guarderle sempre con occhio ammirato, l'importante, in questi casi, è non crearsi troppe aspettative ;-))
Ma la cosa che più mi ha colpito è stata la risposta del direttore, che più o meno suonava così: "Caro Saverio non ti posso rispondere ora perchè non posso parlarne in televisione. Scrivimi un' email".
Cosa avrà voluto dire che non poteva dichiare in tv?
Le ipotesi possono essere molteplici, ad esempio potrebbe essere che:
1) Rossella sia un asceta;
2) Rossella non sia attratto dalle donne;
3) Rossella non abbia il problema di desiderare donne giovani, perchè ne ha già tante.
.......qualcuno vuole scrivergli un' email?
sabato 7 marzo 2009
Miz Rozzella
Pubblicato da Mamma Simona alle 20:06 59 commenti
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lunedì 16 febbraio 2009
Povia era un cantante?
Puntuale come le tasse e il canone Rai, anche quest’anno riparte il Festival di Sanremo. L’edizione, oltre che per l’ingaggio milionario di Bonolis, sarà ricordata per il brano di Povia che ha iniziato a far discutere ancora prima della sua esecuzione per il suo singolare testo. Il titolo è già tutto un programma, Luca era gay.
Ma chi è Povia? Per ricordarvelo, sfogliamo insieme la voce on line su Wikipovia.
Dato che trattasi di una enciclopedia libera, aperta a tutti gli interventi, mi sono permessa di aggiungere qualcosina tra parentesi….
Giuseppe Povia, in arte solo Povia è un cantautore italiano nato a Milano nel 1972.
Nel 2005 non è stato ammesso al Festival di Sanremo per aver già eseguito in pubblico la canzone che avrebbe voluto portare in gara, “I bambini fanno ooh”, ma il brano è divenuto un vero e proprio tormentone tanto rimanere n.1 nella hit parade italiana per ben 20 settimane (I bambini a quel punto hanno iniziato a fare ooh, che palle!).
Il 4 marzo 2006 ha vinto il Festival di Sanremo con la canzone Vorrei avere il becco (conosciuta anche come I piccioni fanno tuuuu).
Contestualmente ha pubblicato il suo secondo album I bambini fanno ooh... la storia continua.... Da questo disco sono stati messi in commercio i singoli Irrequieta, T'insegnerò (cosa, educazione sessuale?) e Ma tu sei scemo (si sospetta che il testo sia autobiografico).
Il 12 maggio 2007 il cantautore, pur non essendo sposato ma convivente, ha partecipato al Family Day in piazza di Porta San Giovanni a Roma (non credo ci sia bisogno di aggiungere altro).
Il 4 ottobre 2007 ha pubblicato l'album La storia continua... la tavola rotonda. Il primo singolo estratto da questo disco è È meglio vivere una spiritualità (……per i fatti propri e magari non imporla agli altri).
Il 2008 si apre con l'esclusione al Festival di Sanremo: la canzone bocciata si intitola Uniti, proposta con Francesco Baccini. Adirato per l'esclusione, Povia accusa la giuria del Festival di essere schierata per il centrosinistra (le famose toghe rosse).
Nel 2009 partecipa al Festival di Sanremo con il brano Luca era gay. Il testo del brano parla di un uomo che lascia l'omosessualità e guarisce per diventare eterosessuale (Ma la domanda è: Povia si nasce o si diventa? E in ogni caso, si può guarire?)
Non lo so, ma io intanto mi ascolto il brano di Povia in versione Elio e le storie tese. Vai Elio!
Pubblicato da Mamma Simona alle 20:06 23 commenti
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martedì 20 gennaio 2009
W la pregna!*
Il Vaticano è femminista. La rivelazione è stata fatta un paio di settimane fa sulle pagine dell’Osservatore romano. Sono passati più di trent’anni da quando le donne bruciavano i reggiseni in piazza sotto l’occhio critico e severo della Chiesa. Oggi, però, le eminenze fanno mea culpa e “sposano” la causa (di certo non potrebbero semplicemente “convivere” con essa) delle donne, invocando la parità effettiva dei sessi. Ma come arrivare a questo traguardo? Bisognerebbe iniziare dalle piccole cose: ad esempio, le donne dovrebbero smettere di comprare la pillola anticoncezionale, un peso che finisce sempre per gravare su di loro. Sono loro che si devono ricordare di comprarla e di prenderla. Sono loro che si imbottiscono di ormoni alterando il normale e naturale equilibrio delle cose.
Si legge nell’articolo testè citato: «I mezzi contraccettivi violano almeno cinque diritti: a vita, salute, educazione, informazione (la loro diffusione avviene a discapito dell’informazione sui mezzi naturali) ed uguaglianza fra i sessi (il peso ricade quasi sempre sulla donna)».
Per non parlare del fatto che inquinano irrimediabilmente il mondo.
Perciò, care fanciulle in età fertile, è giunta l’ora di bruciare in piazza le vostre Harmonet, Ginoden, Minulet e compagnia fornicando. Non lasciatevi sfruttare, liberatevi dalla posizione di creatura subalterna, è l’uomo che deve occuparsi di non procreare, ricorrendo al contraccettivo più naturale che ci sia, facendo quel giusto e sano sacrificio che meno offende la religione cristiana. Dirò di più: acquistare la pillola ha un suo costo, quante volte avete anticipato voi i soldi per l’acquisto e non vi sono stati restituiti? Tutto questo a discapito della posizione economica della donna che, è notorio, è sempre stata più svantaggiata rispetto all’uomo. Rifletteteci.
Voci di corridoio vaticano sussurrano di una prossima enciclica contenente questi principi inderogabili. Pare si chiamerà “Procreo ergo sum”, oppure “Gravida et beata”.
Non so a voi, ma a me è venuto alla mente un verso di una canzone del grande Fabrizio De Andrè, che anch’io ci tenevo a ricordare in occasione del decennale della sua morte:
“Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami, così sarai uomo di fede:
poi la voglia svanisce ed il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore,
ma non ho creato dolore.”
(Il testamento di Tito)
*Pregno-a: dal latino bassomedioevale “praegnans”. Che porta in sé un germe di riproduzione e dicesi della femmina gravida, cioè, che è stata fecondata dal maschio.
Pubblicato da Mamma Simona alle 22:12 24 commenti
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mercoledì 24 dicembre 2008
Un pacco di auguri!
Sì, lo so, Natale è già domani e non c’è più tempo, ma magari c’è ancora qualcuno che, come me, finisce di comprare i regali per Capodanno. Questo, naturalmente, sempre che non abbiate già acquistato per tutti il nuovo libro di Raffaele Morelli.
Agli altri vorrei segnalare un paio di idee con cui fare un figurone.
Alcuni esempi: al modico prezzo di circa 40 euro potrete comperare il gioco in scatola che ti porta direttamente in Paradiso, ovvero “Vatican”: voi e altri tre amici diventerete cardinali in lizza per il trono papale. Unico requisito, scrivono, conoscere l'inglese. Chissà, potrebbe essere gradita anche una malcelata intolleranza verso l’omosessualità.
Sempre tra i regali “celestiali” segnaliamo i post-it di Gesù: foglietti su cui scrivere note e memorandum che ti portano sulla retta via. In cima trovate, a monito, la domanda “Gesù lo farebbe?”. Le risposte possibili sono quattro: “Sì”, “No”, “forse”, oppure “Che diavolo, no!”. In basso si legge, invece, la domanda “Io lo farei?”. Risposta: “Sì”, “No”, “Solo Dio lo sa”.
Dalle stelle scendiamo alle stalle, con tutto l’immaginario che il passaggio comporta. Problemi di stitichezza? Passi ore in religioso…ehm…in estenuante silenzio in attesa che si sblocchi la situazione e non sai come ingannare il tempo? I giapponesi hanno pensato anche a te, inventando la fantastica carta igienica da leggere. Trovate racconti, poesie, probabilmente di m……, persino il Kamasutra con le posizioni dell’amore. E se vi piace dare i numeri, esiste anche una versione con il Sudoku, costa 7 euro….che meraviglia!
Agli inguaribili buontemponi consiglio invece due diverse forme per cubetti di ghiaccio: una raffigura una dentiera (toh, c’è una dentiera nel bicchiere, che orrore!), l’altra è una raffigurazione del Titanic che buttato nel bicchiere scende a picco contro gli iceberg. Quei pazzerelloni di stupid.com che lo hanno messo in vendita on line lo hanno chiamato “Gin and Titonic”. Semplicemente geniali.
E con questo chiudo i consigli e passo agli auguri più sinceri a tutti i miei amici bloggers!!!! Con la mia solita calma passerò a salutare ciascuno di voi. Intanto a voi tutii Buon Natale!
“Il brindisi scintillante a questa luna gigante” va fatto ovviamente con un bel bicchiere di Gin and Titonic.
Pubblicato da Mamma Simona alle 20:41 45 commenti
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giovedì 11 dicembre 2008
Psichiatri si nasce e io, modestamente, lo nacqui
Cari amici,
sono Raffaele Morelli, lo psichiatra che tutti vorremmo avere sul comodino, quello che vi dice le cose che vorreste sentirvi dire, quello che quando parla vi fa esclamare: "lo sapevo che era così", perchè in fondo, quello che dico io, potreste dirlo pure voi.
E' vero, io dico delle ovvietà, ma le so dire bene. Io posso affermare che nell'amore il sesso è importante, ma non è tutto, ma anche che nel sesso l'amore è importante, ma non è tutto, oppure che nel tutto il sesso è importante, ma non è amore, oppure che nell'importante l'amore è tutto, ma non è sesso.
Ho contato altre quattro combinazioni possibili di questa frase, che enuncerò nelle puntate a venire del Maurizio Costanzo show, perciò, non perdetele.
Volevo avvisarvi che è uscito il mio nuovo libro, si chiama "Il sesso è amore" (toh!).
Potete regalarlo per Natale, perchè un dono, anche piccolo, è un grande gesto di generosità (soprattutto nei miei confronti) e un gesto di generosità, anche piccolo, è un grande dono (soprattutto nei miei confronti).
Oppure potete tenerlo per voi, perchè è importante che vi ritagliate i vostri spazi, perchè, se non dedicate tempo a voi stessi, non potete dedicarlo agli altri, e se non dedicate tempo agli altri, non potete dedicarlo a voi stessi, e se non dedicate tempo a voi stessi...vabbè, ci siamo capiti. Se così non fosse, potreste sempre leggere il mio libro "Le piccole cose che cambiano la vita", oppure "Ama e non pensare", oppure "Non dipende da te. Affidati alla vita. così realizzi i tuoi desideri, oppure "Ciascuno è perfetto. L'arte di stare bene con se stessi", oppure "La rinascita interiore. Trova ogni giorno un nuovo te stesso", oppure "Non siamo nati per soffrire", oppure potete cercarvi uno psichiatra, uno bravo.
Vi lascio con gli auguri di buon Natale, una festa che tutti noi dovremmo sentire, non tanto per scambiarci i regali (a parte il mio nuovo libro), quanto come occasione per ritrovarvi con le persone più care, per sentirvi uniti, per amare ed essere amati. Per questo stasera, quando tornate nelle vostre case, dite una fesseria ai vostri bambini e dite loro "questa è una fesseria di Raffaele Morelli".
Buon Natale!
P.P.Post Post: se volete regalare un vero bel libro, ve ne suggerisco uno. Si intitola La cicogna che sconfisse l'aviaria e lo ha scritto il mio amico Paolo Moretti, giornalista e scrittore, autore del blog Il fiume. E' la bellissima storia di come sia diventato papà grazie all'adozione internazionale. Il libro è toccante, spiritoso, ben scritto e molto altro ancora. Da leggere tutto d'un fiato.
Pubblicato da Mamma Simona alle 19:27 40 commenti
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lunedì 24 novembre 2008
Meno male che Barack Obama is my friend!
Interrompo la mia lunga astinenza dal blog. “Era ora”, penserà qualcuno, “Peccato”, dirà qualcun altro. Ma io riprendo, almeno per un po’, e faccio il punto della situazione. Un mese via dalla rete e che succede? Berlusconi che accusa il pool di mani pulite di aver posto fine a 50 anni di progresso, la Palin che si fa intervistare davanti ad un tacchino macellato, Micheal Jackson che diventa musulmano, Cassano che fa autogol scrivendo la sua autobiografia, la Carfagna che si dà alla scrittura.
Ecco io sono giunta ormai alla veneranda età dei trent… anni, che non sono tanti tout court, quanto in relazione all’ipotesi di diventare mamma. Ci sono molte cose che mi frenano, il fatto che potrei perdere il lavoro; che la mia banca, che non è differente, ma uguale a tutte le altre, potrebbe vaporizzare Jim John e Jack, ovvero i miei tre risparmi; la paura di trovare mio figlio un giorno a vedersi il dvd di Tre metri sopra il cielo 8, lottando disperatamente contro la tentazione di spedirlo due metri sotto terra; la possibilità che un giorno potrebbe ritrovarsi come prima premier donna d’Italia l’attuale ministro Mara Carfagna. Scusate, ma qui urge una lunga parentesi, eccola: (come dicevo, il ministro ha scritto (?) un libro, si intitola “Stelle a destra”. Parla delle donne di destra che brillano (?) in politica internazionale. Tra questa c’è Sarah Palin, sì, quella del succitato tacchino, quella che quand’era governatrice dell'Alaska mise a carico dei contribuenti biglietti aerei e lussuose camere d'albergo per le tre figlie, quella che ha usato 150mila dollari del partito per rifarsi il guardaroba, quella… ok, basta o non mi entra tutto nella parentesi. Prima di chiuderla, però, riassumo a chi non l’avesse vista l’intervista del ministro dalla Bignardi: “I miei valori sono Dio, la patria e la famiglia; tra fidanzarmi con una donna e un comunista, preferisco il comunista che tanto poi lo redimo; tra Boldi e Moretti è meglio Boldi… fa più ridere”).
Poi però penso che in questo mese è accaduto qualcosa di veramente sconvolgente e meraviglioso: il primo uomo nero alla Casa bianca. E un filo di speranza si riaccende in me. Ma siccome non voglio scadere troppo nel sentimentalismo, che non sarebbe da me, vi segnalo un blog molto molto funny su Obama. Per chi ancora non lo conoscesse, si chiama Barack Obama is your friend. Buona lettura e buon divertimento!
P.P. (Post Post): La foto di questo post l’ho rubata a Miciastra. Si intitola “La prima decisione di Obama”. Geniale.
Pubblicato da Mamma Simona alle 18:37 28 commenti
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domenica 19 ottobre 2008
A ciascuno il suo... mestiere
Mai avrei pensato di rimpiangere Totti e il suo anglo-romanesco Laif is nau (se cliccate sul link potete rivedere i fantastici backstage del pupone che tenta di pubblicizzare alcune offerte telefoniche).
Mai avrei pensato di rimpiangere l’uccello di Del Piero (ai maliziosi preciso, semmai ce ne fosse bisogno, di non aver avuto nessuna tresca con lo juventino, mi riferisco invece a quell’insopportabile passerotto che beve l’acqua minerale e poi va a fare tanta pling pling).
Mai avrei pensato di rimpiangere la reclame in cui Baggio si ferma a fare benzina al distributore.
Eppure tutto questo è successo. È accaduto quando Ibrahimovic si è fatto riprendere alla “mensa aziendale” col Doctor House, in versione mostruosamente antipatica come uno degli improbabili virus che solo lui conosce e combatte, e con una Uma Thurman per l'occasione nevrotica quanto la versione femminile di Woody Allen.
Il punto più alto si registra quando il calciatore si presenta in “ufficio”, occhiaia al seguito, perché è stato tutta la notte a vedere la tv digitale. Quando gli chiedono come mai è così stanco lui risponde con un cacofonico e mal doppiato (da se stesso): “Ma lascia stare”.
È quello che dico anch’io, caro Ibra, lascia stare che non ti si può sentire. In fondo mica avrai tutto ‘sto bisogno di soldi, no? E allora, perché anziché girare uno spot con i piedi, non li usi solo per dare calci al pallone, che ti viene molto meglio?
Per tirarvi su il morale vi propongo qui sopra una chicca televisiva: Corrado Guzzanti che imita Baggio nella suddetta pubblicità. Buona visione.
P.P. (Post Post): colgo l'occasione di sfruttare questo spazio, che tanto è mio, per fare anch'io un po' di pubblicità: vi segnalo questo sito di giovani menti pensanti, un giornale on line che vale davvero la pena di leggere e seguire, www.primaveraonline.it.
Pubblicato da Mamma Simona alle 00:41 37 commenti
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