domenica 27 luglio 2008

Nel nome del padre e dello spirito di patate

La piccola neozelandese ce l’ha fatta. Il giudice le ha consentito di cambiare quel nome che da nove anni la rendeva oggetto di scherno da parte degli amici. Quei buontemponi dei suoi genitori l’avevano chiamata "Talula does the Hula From Hawaii", ovvero Talula balla la Hula delle Hawaii. Il giudice, nel darle ragione, si è dichiarato sgomento della mancanza di giudizio di certi genitori, che creano ostacoli sociali per i figli nel loro futuro. Pare che in Nuova Zelanda i nomi strani abbondino, c’è chi ha voluto chiamare il proprio pargoletto Number 16 Bus Shelter (Fermata del Bus 16) e chi ha attribuito il nome di Fish e Chips ai suoi gemelli.

E in Italia? Ho fatto una piccola ricerchina su Nomix e ho scoperto che anche da noi i genitori passibili di denuncia sono parecchi. Ecco una piccola esemplificativa casisitica (il cognome è quello in maiuscolo): FOGLIO Rosa, Felice MASTRONZO (ha cambiato cognome in Mastranzo), PAGELLA Scolastica, Santa PAZIENZA, LICENZIATO Assunto, PISCIA Chiara, Massimo INGEGNO, Remo LA BARCA, POLI Ester, Bonifacio OTTAVO.
Una categoria a parte per gli “Zozzoni”, solo di nome, s'intende: CAPEZZOLI Rosa, Bella TETTA, TROMBO Felice, Felice DELLA SEGA, Erminio OTTONE, Vera PORCA, Vera TROIA, Vera VACCA, Carmelina VACCA STABILE.
Per la categoria “Santi subito”: AVE Maria, Maria VERGINE, LAMONACA Crocefissa, Perla MADONNA, DELL'ANGELO Custode, Angelo DELLA MORTE, Crocifissa IN CROCE, CAMPO Santo.
Infine, per la serie “Meglio sole che male accompagnate”, le coniugate: Sig.ra GIUNTA Domenica in PARADISO, Sig.ra GIUNTA Domenica in BARCELLONA, Sig.ra LO PORTO – ALLETTO,
Sig.ra CRISTIANI in PARADISO, Sig.ra VACCA in CALORE, Sig.ra COTTO in FORNO, Sig.ra PASTA in BIANCO, Sig.ra MELALAVO Domenica in PIAZZA.

Ma vincitori morali di questa strampalata classifica sono mamma e papà PARLAMENTO che hanno dato al loro figlio il nome di PROBO. Se non è originalità questa!

giovedì 24 luglio 2008

Spot Tim estate 2008: squilli di rivolta

C’è una pubblicità della Tim che impazza in questi giorni. E tre parlamentari che impazzano alla Camera contro lo spot. Pubblicità ingannevole? Abuso di posizione dominante dell’operatore? Troppo spazio in tv? Magari. No, niente di tutto questo. Il motivo che ha spinto Alessandra Mussolini, Manuela di Centa e Gabriella Carlucci a puntare l’indice contro lo spot è un altro: sarebbe offensivo della maternità. Nella pubblicità incriminata si vede una giovane hippy che comunica via sms la sua maternità a una serie di uomini scrivendo a tutti lo stesso messaggio: Avremo un bambino. Le tre deputate del Popolo delle Libertà si sono inviperite e hanno annunciato un’interpellanza urgente con questa motivazione: “Nella pubblicità si evidenzia chiaramente come non vi sia la certezza della paternità di un nascituro che viene ridotto, quindi, al prodotto del gioco di una notte, che peraltro rispolvera un concetto della sessualità tipico degli anni ‘70 oramai superato. Mettere al mondo un figlio è un atto di amore e di responsabilità che non può essere svilito e offeso per mere speculazioni commerciali”.

Personalmente eliminerei tutte le pubblicità di Tim e Vodafone creando per loro il reato di “jingle molesto” e “disturbo della tv pubblica (e privata)”. Ma non avendo il legislatore ancora raggiunto questa consapevolezza, non credo si possa imputare alcunché a questo spot. Trovavo ben peggiore il cartellone che a dicembre, con 10 gradi sotto zero, mostrava una Babba Natale in bikini rosso e cappellino natalizio per pubblicizzare non ricordo quale promozione telefonica. Ma se la donna da oggetto sessuale diventa quella che la dà, ecco che le pasionarie di centro destra alzano la voce. Se proprio volete fare qualcosa per non svilire la messa al mondo di un figlio, potreste sempre cercare di convincere il vostro premier a non far lavorare i consulenti che sarebbero già in pensione o a non detassare gli straordinari. Così magari le aziende assumerebbero i giovani che forse allora sarebbero più ben disposti a mettere al mondo un figlio come “atto d’amore e di responsabilità”.

Però certo, lo spot della Tim, con le sue atmosfere hippy anni Settanta può sembrare un po’ demodé. Per renderlo più attuale potrebbe svolgersi così: il nostro amato premier manda un sms a tutti quelli che si vedranno bloccato il processo nei loro confronti con questo testo: avremo una sospensione”. Seguono manifestazioni di gioia e gaudio in tutta Italia. Sigh.

mercoledì 9 luglio 2008

Non mi so dare una risposta....

L’altra sera non riuscivo a dormire. Così ho acceso la tv e ho trovato lui, l’uomo della notte, l’inossidabile Gigi Marzullo. E vedendolo, ma soprattutto ascoltandolo, non ho potuto fare a meno di farmi alcune domande e darmi altrettante risposte:
1) ma da quanti anni dice le stesse cose? E come mai ancora non se le è imparate a memoria?
Ho controllato su Wikipedia: dal 1989 al 1994 ha condotto Mezzanotte e dintorni, programma notturno di Rai Uno, mentre dal 1994 è conduttore dei programmi Sottovoce, Cinematografo e Applausi, in onda sempre la notte su Rai Uno (da Wiki scopro anche che il conduttore è collezionista di silenziatori per motori e affini !?!).
Quindi più o meno da vent’anni, ogni notte, Marzullone ci saluta così:
“Grazie a voi, cari amici della notte. Io vi aspetto come di consueto sempre di notte, sempre sottovoce, un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci, quando un giorno vista l'ora è appena finito e un nuovo giorno è appena iniziato. Un giorno per amare, per sognare, per vivere. Buonanotte.”
Marzu’, non so il tuo, ma il giorno mio è fatto più che altro per lavora’….
2) fino a quando ha intenzione di definire la pianista Giovanna Bizzarri, “bella, brava e sorridente”?
Più che altro mi pare che la poverina abbia ormai una paresi facciale….
3) Che ci vuole la laurea per spiegare i sogni degli ospiti in quel modo?
Esempio: “il mio sogno ricorrente è la pioggia”. Risposta: “La pioggia vuol dire tristezza”
Altro esempio: “Sogno di cadere nel vuoto”. Risposta: “questo perché hai paura di ciò che non conosci”…
Mi sa che le psicologhe del programma hanno studiato sui testi di Raffaele Morelli…
4) Perché ogni volta che Marzullo chiede all’ospite, da un ventennio circa: “Si faccia una domanda, si dia una risposta”, l’ospite finge sempre di non aspettarsi quella domanda?
Mi sono fatta anche questa domanda, ma non mi sono data una risposta……